Mentoring

La parola “mentore” nasce dall’Odissea: Mentore era l’amico fidato e consigliere di Ulisse, il quale, prima di partire per Troia, chiese a Mentore di prendersi cura di suo figlio Telemaco e di prepararlo a succedergli al trono. Nel corso del poema, la Dea Atena assume la forma di Mentore per guidare, proteggere e insegnare a Telemaco durante i suoi viaggi. In questo ruolo, Mentore (ed Atena) hanno la funzione di insegnante, di guardiano e di protettore, infondendo saggezza e fornendo consigli.
 Il Mentoring è una metodologia di formazione che fa riferimento a una relazione (formale o informale) uno a uno tra un soggetto con più esperienza (mentor) e uno con meno esperienza (mentee, protégé), cioè un allievo, al fine di far sviluppare a quest'ultimo competenze in ambito formativo, lavorativo e sociale.
Si attua attraverso la costruzione di un rapporto di medio-lungo termine, che si prefigura come un percorso di apprendimento guidato, in cui il Mentor (guida, sostegno, modello di ruolo, facilitatore di cambiamento) offre volontariamente sapere e competenze acquisite e le condivide sotto forma di insegnamento e trasmissione di esperienza, per favorire la crescita personale e professionale del Mentee. Il mentoring ha lo scopo non solo di permettere all’allievo di ampliare le sue conoscenze ma anche di integrarsi nella cultura aziendale e di fornirgli supporto psicologico.
 
Figure coinvolte
Il mentor è una persona che come prima caratteristica presenta una forte motivazione a fare da guida e da consigliere al mentee, con minore esperienza. Deve avere capacità relazionali, essere in grado di saper condurre colloqui e porre domande sagge, deve saper gestire le fasi del processo di mentoring. Le capacità fondamentali da richiedere ad un mentore sono: empatia, ascolto, apertura, padronanza personale, sicurezza di sé, flessibilità (capacità di adattarsi alle situazioni), creatività (capacità di saper porre domande nuove), leadership, etica (portare fino in fondo il proprio compito assunto nei confronti del mentee).
Il mentee. Può essere chiamato anche allievo-cliente ed è colui che si fa guidare e consigliare dal mentore nell'azione di apprendimento e di sviluppo, creando con esso l'azione complessiva di mentorship come relazione tra i due segnata soprattutto da grande fiducia e da un sincero rapporto di dialogo.
Caratteristiche del mentoring
Un programma di mentoring si articola nelle seguenti fasi:
·         l’abbinamento fra mentori e mentee,
·         la definizione del programma personalizzato  
·         la comunicazione con i mezzi più efficaci
·         la valutazione dei risultati.
Funzioni
Le funzioni del mentoring sono
·         il sostegno al processo di apprendimento: il mentore aiuta il mentee a formalizzare i suoi bisogni, a riconoscere il proprio stile di apprendimento, la propria situazione di carriera, i propri limiti e punti di forza delle sue capacità e dei suoi risultati;
·         la trasmissione e la diffusione della cultura organizzativa: volta ad aiutare il mentee a capire, condividere, far propri i valori, i comportamenti, le regole espresse dalla propria organizzazione;
·         la facilitazione del processi di iniziazione alla cultura organizzativa.
Tecniche
Vi sono numerose tecniche utilizzate per gestire le complesse dinamiche di mentoring; le cinque più comunemente utilizzate sono riassunte nei seguenti processi
·         Accompagnare: seguire il mentee passo per passo lungo il processo in questione.
·         Seminare: insegnamenti non immediatamente comprensibili per il mentee, che lo preparano al processo di trasformazione di cui si sta per rendere protagonista.
·         Catalizzare: raggiunto un livello critico di pressione, il mentore decide di provocare un diverso modo di pensare, un cambiamento di identità o un riordinamento dei valori, portando il mentee direttamente nella situazione di cambiamento.
·         Mostrare: rendere comprensibile il processo facendo della situazione attuale esempio e prova degli insegnamenti.
·         Raccogliere: quando ormai “i frutti sono maturi” il mentore crea consapevolezza di quanto appreso con domande chiave come “Cosa hai imparato?”, “Quanto utile è?”.
Le diverse tecniche possono essere utilizzate dal mentor a seconda della situazione e della mentalità dell’apprendista.
Gli strumenti più efficaci e utilizzati del mentoring sono quattro:
·         Comunicativi (per conversare efficacemente sia a “faccia a faccia” sia a distanza, attraverso il telefono, la mail, i social network, i forum di discussione ecc.)
·         Formativi (affiancamenti, analisi si casi, storytelling…)
·         Informativi (documenti organizzativi, manuali, videoregistrazione, libri, articoli.)
·         Valutativi (finalizzati a registrare gli incontri effettuati e a verificare lo “stato di avanzamento dei lavori”)